Autore
Barbero/Di Milia
Editore
Skira
Luogo di pubblicazione
ISBN
Pagine
436
Dimensioni
24 x 21
Lingua
Anno pubblicazione
2007
Rilegatura
Illustrazioni
460 b/n e col.
Il pensiero e lopera di Pietro Consagra, nato nel 1920 e scomparso nel 2005, per la complessità dei temi affrontati, alla ricerca di un nuovo rapporto tra luomo, lo spazio e la scultura, e per loriginalità delle soluzioni prospettate, contro il concetto di tridimensionalità da lui definita matrice monumentale di un linguaggio estinto, rivestono un ruolo davvero speciale nellambito della riflessione estetica della seconda metà del 900. Si tratta di una raccolta dal taglio inedito che pone al centro del dibattito alcuni aspetti peculiari di una lunga stagione creativa e intende sottolineare quanto radicale e innovativa sia la svolta nel linguaggio dellautore attorno alla metà degli anni 60. Sono infatti raccolte cinquanta opere di pittura e scultura, larco di quarantanni di lavoro, a far data dal 1964, quando il principio dellimmagine frontale si amplia nella teorizzazione della bifrontalità, e nel felice uso del colore. Dalla necessità della scultura alla necessità del colore: un tragitto che lartista percorre sino agli ultimi anni, a partire dai Piani sospesi, concepiti tra il 1964 e il 1965, cui seguono poco dopo i Ferri trasparenti, fantastiche presenze dal profilo curvilineo e dagli spessori ancor più assottigliati, ben rappresentati da Ferro trasparente blu addio Cimabue e da Ferro trasparente rosa, entrambi del 1966, e, ancora, i Piani appesi e i Giardini. Una particolare attenzione viene dedicata allattività pittorica, documentata da numerose tele di grande formato. Così, il coloratissimo Fondo giallo dipinto nel 1981, o la moltiplicazione delle immagini che occupa lintero campo di Fondo rosa del 1984, sottolineano quanto stretto sia il dialogo con i coevi lavori di pietra o di legno, quasi un cortocircuito che assesta la pittura di Consagra in una posizione per nulla secondaria rispetto alla scultura. Chiude lesposizione la Doppia bifrontale, un ferro bianco di cinque metri di lunghezza eseguito nel 2000, successivamente ingrandito in ancor più monumentali dimensioni per la sede del Parlamento Europeo di Strasburgo