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L’immaginario di Cucchi non è opposto alla realtà: nel suo raffigurare la “personificazione” di terre lontane e incerte, faune remote, esseri umani guardati nella fantasia ora con meraviglia ora con timore sembra contenuta una verità che in qualche modo e in qualche luogo si incrocia e si interseca con la realtà. La rappresentazione nasce dall’esplorazione dell’interiorità e i temi iconografici di Cucchi vivono nel territorio dell’immaginario; il suo rappresentare un immaginario “sovramondano” è in realtà il tentativo di interpretare una condizione umana come essa è nella sua autentica realtà, quella che sta sotto le apparenze superficiali e quotidiane