Autore
Mino G.
Editore
pennsylvania - Philadelphia
Luogo di pubblicazione
ISBN
Pagine
618
Dimensioni
14 x 22
Lingua
Anno pubblicazione
2001
Rilegatura
Illustrazioni
240 ill b/n 140 col.
Fra le opere di Giordano Bruno apparse a stampa in edizioni cinquecentesche, diciassette contengono xilografie (spesso inserite nel testo, talvolta fuori testo), per un totale di circa 240 incisioni, in gran parte realizzate dallo stesso Bruno. A questo insieme di figure complesso e articolato il filosofo affida un compito basilare: poiché sono proprio le umbrae, le imagines inferiori coniate sulle vestigia delle cose del creato, ad assumere quelle forme iconiche e quegli schemi mentali, simbolicamente efficaci, che divengono veicoli atti a condurre l'intelletto alla gnosi. Affiancando il testo, l'immagine racconta infatti in maniera diversa, approfondisce e integra lo scritto a cui è riferita, e in qualche caso finisce per sostituirlo del tutto, divenendo essa stessa il testo. Sostenuto da una poderosa capacità immaginativa, Bruno realizza un corpus unico nel suo genere: e anche quando si tratta di rielaborazioni di temi geometrici o cosmografici già noti, le peculiarità tecniche e concettuali che sono alla base del processo compositivo rendono queste incisioni, caratterizzate da una straordinaria originalità formale e iconografica, personalissimi prodotti del suo genio. Qui, per la prima volta, Mino Gabriele (uno dei massimi studiosi italiani di iconografia e iconologia) ci offre il ricco corpus iconographicum bruniano nella sua interezza, esaminando tutte le xilografie in ordine cronologico, rintracciandone le fonti, chiarendo il rapporto con il testo e proponendo, nel caso in cui tale rapporto si presenti particolarmente oscuro, un'ermeneutica che fornisca una risposta consona e rispettosa, anche filologicamente, dei dettami dell'autore.
Fra le opere di Giordano Bruno apparse a stampa in edizioni cinquecentesche, diciassette contengono xilografie (spesso inserite nel testo, talvolta fuori testo), per un totale di circa 240 incisioni, in gran parte realizzate dallo stesso Bruno. A questo insieme di figure complesso e articolato il filosofo affida un compito basilare: poiché sono proprio le umbrae, le imagines inferiori coniate sulle vestigia delle cose del creato, ad assumere quelle forme iconiche e quegli schemi mentali, simbolicamente efficaci, che divengono veicoli atti a condurre l'intelletto alla gnosi. Affiancando il testo, l'immagine racconta infatti in maniera diversa, approfondisce e integra lo scritto a cui è riferita, e in qualche caso finisce per sostituirlo del tutto, divenendo essa stessa il testo. Sostenuto da una poderosa capacità immaginativa, Bruno realizza un corpus unico nel suo genere: e anche quando si tratta di rielaborazioni di temi geometrici o cosmografici già noti, le peculiarità tecniche e concettuali che sono alla base del processo compositivo rendono queste incisioni, caratterizzate da una straordinaria originalità formale e iconografica, personalissimi prodotti del suo genio. Qui, per la prima volta, Mino Gabriele (uno dei massimi studiosi italiani di iconografia e iconologia) ci offre il ricco corpus iconographicum bruniano nella sua interezza, esaminando tutte le xilografie in ordine cronologico, rintracciandone le fonti, chiarendo il rapporto con il testo e proponendo, nel caso in cui tale rapporto si presenti particolarmente oscuro, un'ermeneutica che fornisca una risposta consona e rispettosa, anche filologicamente, dei dettami dell'autore.